“VOYAGES PITTORESQUES” – Fotografie di Gerardo Cosenza –
Inaugurazione mostra
La mostra è a cura di:
Rino Cardone
Giuliana Cosenza
Il viaggio inteso come un itinerario da percorrere, per raggiungere un arrivo: che a volte è una tappa, a volte è una meta e a volte è un traguardo. Il viaggio come suggestione. Il viaggio come stimolo, impulso e sollecitazione. Il viaggio come meraviglia: a volte sorpresa e stupore, e a volte incanto e ammirazione, pur sempre bellezza, come quella dell’arte, che non si ferma alla tecnica adoperata, da parte dell’artista, per riuscire a esprimere il fascino e la magnificenza, ma va ben oltre. E si fa, pertanto, “atomo del pensiero” e, quindi, archetipo: modello semantico, che non conosce né longitudine terrestre, né latitudine planetaria. E che è segno: come quello della pittura e della fotografia, della scultura e della calcografia. Linguaggi ed espressioni creative che Gerardo Cosenza conosceva molto bene. E che sviluppava facendosi incantare, impressionare, influenzare, condizionare viaggiando di luogo in luogo: andando dall’est, all’ovest e dal nord, al sud del mondo. Il magnetismo che egli coglieva, dai posti da lui visitati, era quello “’Les intermittence du coeur”: delle intermittenze del cuore, consapevole quanto egli era, prima che le neuroscienze lo dimostrassero, che il cuore ha un suo cervello, che emette neuroni e vibrazioni magnetiche. Questa mostra di Gerardo Cosenza vuole coprire una parte di lui, che era rimasta in qualche modo in sospeso: quella dell’attenzione e dell’interesse, che egli nutriva nei confronti della fotografia, quale linguaggio complesso di cui può – e di cui deve – godere l’arte contemporanea. In “Voyages pittoresques” è stato riunito un doppio taccuino d’appunti dell’artista: simboli che egli annotava oltre che nella sua memoria, anche nel clic fotografico, per consegnarlo – come ha fatto – a futura memoria. E di questo non possiamo che essergli grati, anche per quell’ampio patrimonio di macro fotografie, che ci ha lasciato e al quale egli molto teneva, tanto da volerne fare, un giorno, una mostra: che rappresenta come in un viaggio, anche in questo caso, un arrivo che non è un attracco finale, ma solo un passaggio della sua eterna vita creativa.
- Rino Cardone -